Sul promontorio del Capo di Sorrento sorgeva una maestosa villa marittima di età romana del I sec. a.C. - I sec d.C. Oggi è possibile visitare soltanto i ruderi, che possono essere interpretati anche grazie alle notizie forniteci dalle fonti antiche come quella più accreditata di Stazio che la descrive nella sua opera Silvae..
La villa di Capo di Sorrento, conosciuta meglio come “I bagni della Regina Giovanna”, occupava un’estensione di due ettari. La proprietà era suddivisa in due zone: la villa a mare e una domus più a monte con funzione agricola. I due nuclei erano collegati fra loro da cunicoli e gallerie, mentre in superficie vi erano molteplici terrazze artificiali.
La villa era raggiungibile sia da terra che da mare, infatti le attività produttive della villa erano legate sia al mare che forniva pesci, crostacei e molluschi; sia alla campagna producendo olio,limoni, il pregiato vino di Sorrento citato in numerose opere di Strabone, Plinio ed Orazio.
L’architettura si sposa bene con le bellezze del paesaggio. Gli ambienti mostrano la massima fruibilità del panorama grazie alle ampie finestre, alla passeggiata attorno al porticciolo.
L’elemento paesaggistico che lascia senza fiato è un bacino naturale che i proprietari amavano sfruttare come attracco e piscina che addobbarono con grande stile.
I due isolotti ad ovest mostrano delle strutture murarie che probabilmente li collegavano tra loro con un ponticello.