La sfogliatella risale al XVIII secolo. A quei tempi all’interno dei conventi le monache si occupavano della preparazione dei dolci.
Secondo la tradizione, la sfogliatella sarebbe nata nel convento Santa Rosa che si trova a Conca dei Marini, in costiera amalfitana.
Si narra che ai primi del '700, una delle suore, intenta alla preparazione del pane, si rendesse conto di avere a disposizione una quantità superiore di biancomaggiore (semola cotta nel latte e dolcificata) di quella occorrente all'alimentazione delle consorelle anziane; decise, quindi, di aggiungervi della frutta secca, di cui la dispensa del monastero era piena, e qualche goccio di rosolio per profumarlo. Arricchì, inoltre, la pasta del pane con strutto, zucchero ed un buon bicchiere di vino bianco invecchiato per ottenerne una pasta frolla; lavoratala a sfoglie, vi racchiuse il composto e, datale la forma "a cappiello 'e prevete" (a cappello di prete), la infornò. Distribuite varie porzioni di torta alle altre religiose, ottenne un successo tale che la madre superiora decise di dedicare il dolce alla Santa protettrice del monastero e stabilì che ne venissero ridotte le dimensioni per farne dono alle famiglie benefattrici del paese ogni 30 agosto, giorno della festa di Santa Rosa. Con il trascorrere del tempo, la torta ha subito delle variazioni: al posto della semola, è stata inserita la crema e, al posto della frutta secca, i canditi, fino ad arrivare alle forme attuali con la classica fuoriuscita della crema dalla "pettola" (sfoglia), cui si aggiungono le amarene.
Ci sono tre tipi di sfogliatelle: Sfogliatella Riccia - formata da una pasta sfoglia a strati Sfogliatella Frolla - formata da una pasta frolla soffice Sfogliatella Santa Rosa - Con l’aggiunta di un’amarena