I centri termali per la cura e per il benessere fisico e mentale rappresentano mete frequentate sempre più da un pubblico numeroso e variegato. Ma la propensione all’uso delle acque termali era presente già nei tempi remoti.
L’antica Roma, ad esempio, era ricca di stabilimenti termali sia pubblici che privati, la loro costruzione modificò l’assetto urbanistico della città ma, ciò che è più importante, diede l’opportunità a coloro che li frequentavano di svolgere una vita relazionale proficua. Inizialmente l’acqua dei bagni era fredda, ma col passare del tempo furono studiate tecniche sempre più sofisticate che consentirono di fornire acqua calda, tiepida e fredda a seconda dei locali che serviva.
In epoca imperiali sorsero , infatti, veri e propri complessi termali aperti a tutta la popolazione senza alcuna distinzione di censo. Diventarono così un luogo d’incontro dove chiacchierare liberamente. I locali erano abbelliti da marmi, decorazioni con piastrelle ed erano circondate da biblioteche, palestre e stadi. All’esterno veniva costruito un porticato sotto il quale si aprivano numerose botteghe che offrivano ogni tipo di mercanzia.
Giardini coltivati con cura facevano da sfondo alla struttura. Col passare degli anni sorsero bagni privati costosi per i patrizi che esigevano ambienti più raffinati e maggiori servizi. Nel 31 a.C. fu stabilito che anche le donne potessero frequentare le terme ma in orari diversi da quelli degli uomini. Le terme furono utilizzate anche per funzioni terapeutiche come le Acque Albule di Tivoli, quelle di Chianciano e del golfo di Napoli.
Tra i vari complessi termali ricordiamo le Terme di Diocleziano e le Terme di Caracalla.