Si trova sul lato sinistro di via dei Fori Imperiali, con ingresso da piazza del Grillo. Venne eretto da Augusto il quale fece diverse realizzazioni in campo edilizio, il più fastoso ed esemplare è il Foro.
Esso ebbe origine da un voto che Ottaviano (futuro Augusto) fece a Marte Ultore (cioè vendicatore) alla vigilia della battaglia di Filippi, contro gli uccisori di Cesare, Bruto e Cassio, nel 42 a.C. Vinta la battaglia, Ottaviano tenne fede al patto e, con il denaro ricavato dalla preda bellica, cominciò ad edificare il complesso.
Per poter realizzare il Foro furono necessarie numerose espropriazioni di case di privati; l’inaugurazione del complesso si ebbe nel 2 a.C.
Il Foro era delimitato sul fondo da un imponente muro in tufo e peperino dell'altezza di 30 m. Tale poderosa costruzione aveva lo scopo di separare il Foro stesso dal retrostante quartiere plebeo della Suburra, soggetto, tra l'altro, a frequenti incendi. Esso era largo 118 m e lungo 125 m., oggi il visitatore non ha l’idea di come doveva essere inizialmente, ciò è dovuto alle vie moderne che ne schiacciano la forma.
Nel Foro si svolgevano solenni funzioni: nel tempio di Marte si riuniva il Senato per dichiarare la guerra e sancire la pace; sull'altare dello stesso tempio i governatori, prima di partire per le loro sedi, offrivano sacrifici agli dei; qui venivano poste le statue dei generali vittoriosi e i giovani patrizi, usciti dalla minore età, si iscrivevano nelle liste militari. Nel Medioevo, nei primi decenni del IX sec. d. C., i monaci basiliani fondarono una chiesa sopra la cella del tempio di Marte Ultore.
Il Foro ospita nella sua parte anteriore i ruderi del tempio di Marte Ultore, dio della guerra, posto su un alto podio e alcune belle colonne trabeate. Ai lati del tempio vi sono i ruderi di due portici e di due archi di trionfo.
La chiesa fu chiamata San Basilio in scala mortuorum, per la presenza di una cripta mortuaria. Nel XII sec. alla chiesa fu aggiunto un campanile che, addossato alle superstiti colonne del tempio sul lato orientale, ha di queste permesso la sopravvivenza fino ai nostri giorni. Esso fu demolito nel 1838.
Alla fine del XII sec. i Cavalieri di Rodi si insediarono sull'emiciclo settentrionale del Foro di Augusto; nel XVI sec. assunsero anche la gestione dell'adiacente chiesa di San Basilio, rivendicandola a San Giovanni Battista. La chiesa e il convento furono definitivamente distrutti con l'inizio degli scavi del Foro, nel 1926.