E’ detta Maggiore perché è la più grande delle chiese dedicate alla Madonna ed è chiamata anche basilica Liberiana, perché si narra che la notte tra il 4 e il 5 agosto del 352 la Madonna apparve a papa Liberio e al ricco patrizio Giovanni ordinando loro d’innalzare una chiesa sul luogo dove avrebbero visto nevicare. L’episodio si verificò sulla sommità dell’Esquilino ma la chiesa che vi fu edificata non corrisponde a quella attualmente denominata Santa Maria Maggiore. E’ quindi più accreditata la notizia secondo la quale la chiesa fu fatta costruire dal papa Sisto III dopo il Concilio di Efeso del 431 d. C.. La Basilica è stata più volte rimaneggiata nel corso dei secoli per cui presenta decorazioni, tombe, pavimentazione e struttura con stili completamente diversi tra loro.
La facciata principale, con ampia loggia a tre arcate chiuse fra due palazzi, è opera di Ferdinando Fuga (1743) che la eseguì su commissione di papa Benedetto XIV. A destra c’è il campanile, di stile romanico, che è il più alto di Roma. Nella loggia sono da ammirare pregevoli mosaici appartenenti all’antica facciata e che ricordano la visione di papa Liberio.
L’interno della Basilica è a tre navate divise da colonne ioniche che sostengono l’architrave. Il pavimento testimonia l’abilità dei marmorari romani del Duecento. Il soffitto di legno risale al secolo XVI ed è attribuito a Giuliano di Sangallo. Al centro del soffitto si nota lo stemma del papa Alessandro VI, committente del lavoro.
L’altare maggiore è sormontato da un baldacchino con quattro colonne di porfido, opere del Fuga. L’abside è ricoperta da mosaici che rappresentano il Trionfo della Vergine. Nella navata destra si apre la Cappella Sistina o Dei Sacramenti, architettata da Domenico Fontana (1586); deve il suo nome al committente papa Sisto V. Nella navata opposta è la cappella Paolina ritenuta la più bella cappella del mondo.
Nel sotterraneo è il sepolcro della famiglia Borghese.