"I veneziani hanno nel carattere un immenso fondo di gioia; il loro peccato capitale è la golosità, ma una golosità ciarliera e viva."
George Sand
A Venezia, una città che ha avuto contatti con numerose regioni italiane e d’oltralpe, nel corso dei secoli si è impiantata una tradizione culinaria semplice ma ricca di ingredienti ed in particolare di spezie.
L’introduzione dei vari alimenti nella cucina di Venezia corrisponde all’apertura di nuove rotte commerciali terrestri e marittime che i mercanti veneziani utilizzarono al meglio sfruttando le loro doti nel mercanteggiare e nel garantirsi monopoli, costruendo anche fondaci, aprendo agenzie, utilizzando strumenti che agevolarono e resero più sicuro il commercio come ad esempio la lettera di cambio, le assicurazioni, etc.
Ricette famose della cucina di Venezia come il baccalà mantecato, pasta e fagioli, risi e bisi, patate alla veneziana, sono basate su ingredienti internazionali. Basti citare, infatti, il baccalà proveniente dal Baltico, le spezie dall’Asia, il mais, la patata, il pomodoro, i fagioli, i peperoni, il tacchino dall’America, il riso dall’Europa orientale per rendersi conto che la molteplicità delle pietanze che vengono portate in tavola hanno alle spalle tradizioni di popoli diversi con culture ed abitudini eterogenee.
La storia della cucina di Venezia è strettamente intrecciata anche a fatti storico-politici e religiosi, ad esempio l’uso del merluzzo essiccato in una città dove la pesca ha sempre garantito pesce fresco agli abitanti è dovuto ai lunghi periodi di astinenza dall’uso della carne imposti dal Concilio di Trento come segno penitenziale per i credenti.
La cucina di Venezia offre, dunque, una varietà di scelta per gusti diversi; oggi, però, per chi ha una breve pausa pranzo e per il visitatore “fast” va di moda il tramezzino accompagnato dallo “spritz”, aperitivo locale: millennio nuovo = abitudini nuove.