Le procuratie non sono famose solo per essere state sede dei Magistrati, i più alti funzionari di Venezia, ma anche per le rinomate e sempre affollate botteghe del caffè che sorgevano sotto i loro porticati.
Fu proprio in una bottega situata sotto le Procuratie che fu venduto nel 1638 il primo caffè. Le numerose botteghe che pian piano furono aperte trassero il nome proprio dalla principale bevanda che vendevano.: il caffè. I caffè divennero luoghi d’incontro d’intellettuali, si giocava e ci s’innamorava. La rappresentazione del ceto borghese-mercantile del Settecento con le sue debolezze, ma anche con uno spiccato buonsenso è presente nell’opera teatrale di Carlo Goldoni “La bottega del caffè”.
Un caffè molto elegante “Alla Venezia trionfante” fu aperto nel 1720, successivamente il nome fu cambiato in “caffè Florian”. Esso fu frequentato da personaggi altolocati e da scrittori ed artisti del tempo quali Goldoni, i fratelli Gozzi, lo scultore Antonio Canova.
Si racconta che anche Giacomo Casanova fosse molto attratto da queste botteghe. Incarcerato nei Piombi per la sua vita dissoluta e per propaganda antireligiosa, tentò due volte di fuggire. Il secondo tentativo ebbe buon esito. Uscito fortunosamente dal carcere, anziché affrettarsi ad allontanarsi da Venezia non potè fare a meno di fare un’ultima passeggiata sotto le Procuratie, dove prese un caffè al Florian e poi s’imbarcò sulla gondola che lo portò in salvo sulla terraferma.