L’Arsenale di Venezia si estendeva su 46 ettari di superficie. Fu fondato dal doge Ordelafo Faliero nel XII secolo (1104). La fabbrica venne considerata la prima al mondo rappresentando così una struttura accentrata dell’economia preindustriale. Essa rappresenta, inoltre, il periodo più florido della Serenissima, grazie alla costruzione di imponenti navi che vennero utilizzate per combattere contro i Turchi nel Mar Egeo e conquistare l’Europa.
L’Arsenale venne eretto in un’area strategica (di difesa contro i nemici) e logistica ( posto in cui arrivava il legname), infatti si scelsero le zone conventuali di San Pietro di Castello e la Parrocchia di Chiesa di San Giovanni in Bragora detta “Darsena Vecchia”. In seguito, agli inizi del Trecento, venne costruita una parte nuova annessa al monastero di San Daniele e fu chiamata “Darsena Nuova”.
La costruzione delle Torri dell'Arsenale (a partire dal 1473 fino al 1570) corrisponde alla terza grande fase di sviluppo, nella quale furono apportati gli ultimi ampliamenti, con la realizzazione di residenze esterne per i lavoratori, di forni pubblici, di magazzini per i cereali (la Darsena Nuovissima) e delle Galeazze, il che portò l'Arsenale a coprire una superficie di quasi 24 ha. Di particolare interesse per i suoi caratteri architettonici è lo Squero delle Gagiandre, eretto nel 1570 ed attribuito a Jacopo Sansovino.
In una zona detta Tana vennero costruite le corderie, funi navali, che divennero un bene prezioso da commerciare. La canapa giungeva dal fiume Don, sul Mar d'Azov, dove i Veneziani avevano stretto importanti accordi commerciali. Le corde fabbricate venivano prodotte con dei buchi in modo da poterne tagliare la lunghezza richiesta; ciò consentiva di vendere alle navi straniere le funi ad un prezzo competitivo alla concorrenza.
Tra il 1876 e il 1909 si ebbe l’ultimo grande sviluppo dell’Arsenale, furono infatti scavate strutture nuove tra la Darsena Nuova e la Nuovissima elevando il terreno di circa 70 cm.
Negli anni successivi l'Arsenale si avviò ad un lento declino, ormai incapace di soddisfare le enormi esigenze delle moderne forze navali, fino al suo parziale abbandono. In anni recenti si è comunque cercato di ridare importanza all'Arsenale, inserendovi alcune attività culturali e ponendo il problema del suo recupero, che in ogni caso risulta problematico data la vastità dell'area.