L’edificio fu fondato nel IX secolo e la forma attuale è del XIV- XV secolo, si presenta come un edificio con raffinate decorazioni con simboli e motivi allegorici, capitelli e sculture. E’ un esempio di architettura gotica civile veneziana, fu dimora del Doge e delle più alte magistrature statali, considerato simbolo della città, rappresenta la potenza e lo splendore della Repubblica Serenissima.
Attraverso la porta della Carta (1438) si accede al cortile con la centro due vere da pozzo in bronzo del ‘500. Sull’ingresso, al lato, si innalza l’arco Foscari, opera gotica del 1470, di fronte la scala dei Giganti, capolavoro dell’arte rinascimentale con le statue di Marte e Nettuno realizzate da Jacopo Sansovino del 1554, davanti alle quali si svolgeva la funzione del giuramento di fedeltà alle leggi da parte del Doge.
Da sud-est, attraverso una scala, si sale alla loggia gotica. Al primo piano, al quale si accede attraverso la scala d’Oro, vi sono le sale decorate da dipinti del Bellini e Carpaccio che formavano l’appartamento ducale.
Al secondo piano nobile si possono ammirare le pareti dipinte da Veronesi e Bassano; il soffitto ligneo è decorato con tele di Jacopo Tintoretto. Si prosegue per la Sala delle Quattro Porte all’interno della quale si ammira un’opera del Tiziano che raffigura il doge Grimani in ginocchio davanti alla Fede. Nella Sala del Collegio alle pareti ci sono tele del Tintoretto e sul soffitto intagliato ci sono pannelli del Veronese. La successiva è la Sala del Consiglio dei Dieci e quella dei tre Capi del Consiglio dei Dieci dove i soffitti sono intagliati e dorati.
Da qui si arriva infine alla Sala del Maggior Consiglio: alle pareti, dipinti e un fregio con 76 ritratti di dogi (quello di Marin Faliero, decapitato nel 1355 per congiura, è sostituito da un fondo nero), di Tintoretto. Al centro del soffitto, “Apoteosi di Venezia” del Veronese. Scendendo dalla Loggia, si possono in parte vedere le Prigioni Vecchie, dette i pozzi, anguste celle, umide e scure.
Attraversando il ponte dei Sospiri, si possono visitare le Prigioni Nuove, risalenti alla seconda metà del '500, e le stanze delle torture.