TARSÌA
Il vocabolo risale al sec. XIII e deriva dall’arabo tarsì. Indica una superficie figurativa, generalmente con funzione decorativa, ottenuta con la tecnica dell’intarsio.
Il termine è usato in genere per lavori in pietra e in legno e indica sempre il lavoro compiuto, non il procedimento. TARSÌA SORRENTINA
Le origini della tarsia sorrentina sono legate alla storia del paese ed in particolare alla presenza di religiosi in loco che si distinguevano non solo per l’ attività pastorale ma anche per il loro lavoro. Infatti, tra il VI e il VII secolo, presso il monastero di Sant’Agrippino, in Sorrento, abitavano i monaci benedettini che nel loro laboratorio eseguivano lavori d’intarsio ed intaglio utilizzando varie qualità di legno: noce, limone, arancio, ulivo. La testimonianza di un’attività d’intarsio è data dalle chiese che presentano vere e proprie opere d’arte di legno risalenti al XVI secolo realizzate da carpentieri sorrentini. L’industria di ebanisteria si sviluppò dall’Ottocento in poi quando Sorrento, diventata una meta turistica d’eccellenza per nobili e borghesi d’oltralpe, cominciò ad avvertire l’esigenza di offrire ai visitatori dei souvenirs locali. Uno dei maestri più famosi è Antonio Damora. Egli collaborò con il tedesco G. Fischer a Napoli per il restauro dei mobili della Reggia. Successivamente tornò a Sorrento e vi aprì un laboratorio d’intarsio che divenne in breve tempo una vera scuola per i giovani che appresero l’arte dell’intarsio. In seguito alla formazione di nuovi maestri artgiani si aprirono nuovi negozi e Sorrento divenne la culla di quest’arte tramandata di generazione in generazione.
I filoni tematici sono due: i motivi pompeiani e la realtà napoletana e sorrentina. Pur nella comune matrice culturale gli oggetti si differenziano perché ogni ebanista ha personalizzato la scena rappresentata con piccoli accorgimenti. Uno dei temi legati alla tradizione popolare è quello della tarantella che i vari incisori inquadrarono su sfondi vari, soffermadosi sulle varie figure che nella danza assumono i ballerini. Uno degl’incisori famosi che preferirono questo tema decorativo è Gaetano Dura.
I lavori della tarsia sorrentina dall’Ottocento in poi furono esportati in tutto il mondo e “narravano” la storia locale, soprattutto l’economia. Le aziende agricole, infatti, erano solite spedire insieme alle casse di agrumi degli oggetti d’intarsio che raffiguravano scene con arance e limoni e donne in costume sorrentino.
INTARSIO
Il termine risale al sec XIX e deriva da intarsiatore. Tecnica decorativa propria dell’ebanisteria ( ma anche della lavorazione del marmo e dei metalli), consistente nell’inserzione su superfici piane, mediante commettitura, di elementi di materie diverse.