La gastronomia amalfitana sembra avere origine dalle abitudini alimentari dei romani, primi abitanti insediatisi in questo territorio. Essi si dedicarono soprattutto alla coltura dei frutteti tra cui pere, susine e mele. Molto diffusa era anche la viticoltura: i vitigni più famosi sono la varietà “S.Nicola”, che produce un vino da un gusto amabile dagli acini grossi, duri e con una buccia sottilissima, impossibile da staccare dalla polpa.
Erano abbondantemente usati anche i derivati del latte, consumati sia freschi sia stagionati. Le carni che venivano privilegiate erano quelle di cinghiale, maiale e gallinacei. Altra tradizione è rappresentata dal pesce che, oltre ad essere usato come ingrediente di base, forniva una famosa salsa per il condimento di numerose pietanze, un esempio sono il garum e la “colatura d’alici”.
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