La Chiesa di San Minato al Monte è un esempio di architettura romanica che ai secoli XI-XIII. La sua costruzione, iniziata nel 1018 per volontà del Vescovo Ildebrando, fu continuata fino al 1207.
La leggenda narra che la chiesa si erge sul preesistente Oratorio fatto costruire da San Minato, primo evangelizzatore e martire cristiano fiorentino. Si racconta che Miniato, dopo essere stato decapitato, raccolse la testa, la rimise sul colle e andò a morire nella grotta sul monte alla Croci, sua dimora eremitica.
La facciata, in marmo bianco di Carrara e verde di Prato, è decorata con arcate sulla cui sommità c’è un mosaico su fondo dorato che rappresenta Cristo in trono benedicente fra la Madonna e San Miniato. La grande aquila in rame presente sul frontone fa riferimento all’arte dei Calmala che amministrò i beni del convento annesso alla Chiesa dal 1288.
L’interno è a tre navate, il pavimento centrale è ad intarsio marmoreo decorato con simboli dello Zodiaco. Sul presbiterio è posto un gruppo scultoreo d’ispirazione classica; nella cripta, che si trova sotto il presbiterio, sono conservate le spoglie di San Miniato.
Nella Cappella del Crocefisso era custodito il Crocefisso di San Giovanni Gualberto, successivamente trasferito in Santa Trinità.
Nella Cappella del Cardinale del Portogallo (navata sinistra) si possono ammirare nella volta cinque medaglioni di Luca Della Robbia, una tavola di Antonio e Piero del Pollaiolo.
All’esterno della Chiesa c’è il Palazzo del Vescovo, antica residenza estiva dei Vescovi di Firenze, poi divenuto Convento, Ospedale e Casa dei Gesuiti. Salite sui gradini del Palazzo e non mancherete di restare estasiati di fronte alla vista della cittadina che si presenta in tutta la sua bellezza.
Da visitare anche il cimitero monumentale con numerose cappelle della borghesia fiorentina realizzate in stile liberty, art dèco.