Molte città italiane ma anche le più prestigiose capitali d’Europa annoverano tra i loro monumenti Archi di trionfo. Essi erano considerati un topos architettonico obbligatorio da parte delle famiglie regnanti che intendevano lasciar così un’orma imperitura della loro presenza in un determinato territorio, simbolo del loro potere assoluto per cui venivano eretti al centro di piazze o comunque in posizione dominante.
La Toscana registra però una presenza minima di tali Archi. A Firenze, ad esempio, la dinastia dei Lorena per celebrare la presa di possesso, da parte di Francesco Stefano di Lorena e Maria Teresa d’Austria, del Granducato di Toscana, nel 1737 fecero realizzare l’Arco di trionfo fuori la Porta di San Gallo.
L’Arco fu eretto su progetto dell’architetto Jean-Nicolas Jadot. L’arco presenta l’aquila asburgica che domina le altre decorazioni. I bassorilievi raffigurano i trionfi della dinastia asburgica che vengono sottolineati da iscrizioni in latino.
Successivamente, nel 1916, fu posta sul lato interno una targa dedicata al Re Vittorio Emanuele III che assunse il potere in nome del popolo italiano.
Oggi l’Arco, al centro di Piazza della Libertà, fa parte del parco-isola pedonale al cui centro è stata costruita una fontana circolare.