Una simpatica tradizione toscana, che si svolge ogni anno a Pasqua, è lo “scoppio del carro”, tradizione che risale alla prima crociata del 1099.
La vicenda:
Dopo un lungo assedio, l’esercito crociato riuscì a conquistare Gerusalemme e Pazzino di Ranieri de’ Pazzi ricevette in dono da Goffredo IV, duca della Bassa Lorena, tre scaglie di pietra del Santo Sepolcro di Cristo, poi gelosamente custodite e portate a Firenze nel 1101.
Le tre pietre furono usate per creare una scintilla di fuoco (simbolo di vita pasquale) distribuito alle famiglie per accendere il focolare domestico, segno dello “Spirito Santo” in onore della Resurrezione di Cristo.
La domenica di Pasqua:
La Domenica di Pasqua un carro del XVIII secolo adornato di fiori, trainato da buoi bianchi, sfila lungo le vie fino a Prato, e vi resta per tutto il resto dell’anno, fino alla piazza della Cattedrale.
Durante la Messa di mezzogiorno, al momento dell’Alleluja, l’Arcivescovo accende un razzo a forma di colomba, che viene fatto scorrere lungo il filo d’acciaio che collega l’altare al carro pieno di fuochi d’artificio.
La tradizione vuole che se la colomba arriva o meno al carro si prospetta un buono o cattivo futuro per Firenze.