Un musicista alla corte del Granduca di Toscana Pietro Leopoldo
Wolfang Amadeus Mozart compì un viaggio col padre Leopold in Italia dal mese di dicembre 1769 al marzo 1771. Essi utilizzarono una diligenza postale ordinaria, dopo aver soggiornato in Lombardia si recarono prima a Bologna e poi viaggiarono alla volta di Firenze. Dopo aver percorso la strada carrozzabile Bologna-Firenze, giunsero alla meta il 30 marzo. Attraversarono l’Arco di trionfo di fronte alla Porta San Gallo e scesero all’”Aquila nera”, albergo situato nel palazzo del Bembo che oggi ha una targa commemorativa all’esterno.
L’allora quattordicenne musicista ottenne un grande successo. In particolare viene ricordata l’esibizione svoltasi all’Accademia nelle sale della Villa del Poggio Imperiale a Firenze. L’entusiasmo dei Mozart per il clima, le bellezze artistiche, il clima culturale della città è testimoniato da vari scritti ed in particolare da una lettera in cui il padre del musicista, Leopold, prima di partire da Firenze scrisse alla moglie e nella quale egli dichiarava di essere triste di dover lasciar Firenze perché era una città dove “si dovrebbe vivere e morire”.