Le torri vicereali della Penisola Sorrentina
 

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Le torri vicereali della Penisola Sorrentina

dal 06-11-2010 - al 06-11-2010

Le torri vicereali della Penisola Sorrentina

 

Sabato 6 novembre 2010, alle ore 19,00, nella sala del Centro Culturale Comunale di Piano di Sorrento, il prof. Domenico Camardo relazionerà su “Le torri vicereali della Penisola Sorrentina”. La presenza delle torri in costiera sorrentina è la testimonianza di un periodo storico in cui il Mezzogiorno d’Italia era dominato dagli Spagnoli che vararono un organico piano di rafforzamento delle difese costiere incentrato soprattutto sulla costruzione di un sistema di torri collocate lungo la costa a poca distanza l'una dall'altra, in modo da costituire una catena di piccoli capisaldi che oltre all'avvistamento delle fuste barbaresche potevano assicurare (grazie alle artiglierie di cui erano dotate) una fascia di mare protetta per il cabotaggio commerciale e che, a partire a partire dal 1563, fu realizzato per ordine del vicerè di Napoli Pedro Afan de Rivera Le caratteristiche architettoniche di tali edifici possono così riassumersi: impianto quadrato e pareti scarpate per l'intero sviluppo verticale, allo scopo di garantire al manufatto una maggiore stabilità alle sollecitazioni provocate dalle artiglierie durante il tiro. L'accesso alla torre era sopraelevato a livello del piano abitabile, che era costituito da un unico ambiente voltato avente una sup. variabile tra i 20 ed i 30 mq, arredata con un camino dal duplice uso, cucina e riscaldamento. All'esterno, in sommità, su ciascuno dei quattro lati, erano posizionate le caditoie, in numero generalmente di tre, per la tipologia più diffusa, quella di tipo intermedio, sempre realizzate in controscarpa, e costituenti il coronamento della torre. Tali postazioni difensive erano utilizzate per la difesa ravvicinata della torre ad esempio quella di Punta La Guardia, Punta Campanella, ecc.. Inoltre, in costiera sorrentina le torri dovevano adattarsi a un terreno accidentato per cui furono costruite con delle varianti rispetto allo schema originario come ad esempio la Torre di Rovigliano che è più bassa e con una base più larga rispetto alle altre Torri.

Accanto alle tipologie di architettura militare se ne possono individuare altre, cosiddette minori, riconoscibili nelle costruzioni di natura frequentemente rurale o abitativa, adattate per secondari scopi difensivi, tutte accomunate dall'essere sorte spontaneamente e per mano privata come quella di “Cermenna” nella zona alta di Piano di Sorrento. Si tratta delle masserie fortificate, delle case forti, delle torri difensive.
Oggi molte torri si trovano in uno stato di degrado molto grave per cui sarebbe opportuno un intervento dello Stato per salvaguardare questo patrimonio della memoria storica locale e nazionale e non si dovrebbe metterle in vendita come accade, per esempio, per quella di Punta La Guardia.


Maggiori Informazioni:

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Scritto da: Raffaela D'Esposito
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